ASD Rugby Varese

La nascita

L’ASD Rugby Varese nasce nel 1976 grazie a Renato Ferrari, consigliere della FIR (Federazione Italiana Rugby) e alto dirigente dell’ASR Rugby Milano, club che nel 1976 festeggiava il ritorno in Serie A dopo diversi anni a militare nei campionati minori. Ferrari venne a conoscenza della presenza nella provincia di Varese di Alberto Geroli e Angelo Bonalumi, ex giocatori rispettivamente del CUS Milano e dell’Amatori Milano. Quell’anno c’era un certo fermento nel mondo rugbystico dopo il record mondiale degli 800 metri di un rugbysta, giocatore del CUS Milano: Marcello Fiasconaro.

Bonalumi era a conoscenza della presenza di due giocatori di alto livello nella provincia di Varese: Schiavina, già nel giro della nazionale, e Colombo. Ferrari contattò Gilberto Pacini, abile organizzatore del Basket Varesino, suo collaboratore nella Concordia Assicurazioni.

Così una sera, Bonalumi, Ferrari, Schiavina, Colombo e Pacini si trovarono con un unico obiettivo: la promozione del rugby nel territorio varesino. Con l’aiuto del professor Zagonia del Liceo scentifico “G. Ferraris” di Varese, si trovò un gruppo di ragazzi fra cui Guido Moradei, Marco Taborelli, Marco Dorigo, Giuseppe Pellegrini e altri studenti dello scientifico che rimase affascinato dallo sport dopo alcune proiezioni di match del torneo dell’allora 5 nazioni.

Il 7 Maggio 1976 i ragazzi si trovarono con i dirigenti (Bonalumi, Ferrari, Schiavina, Colombo e Pacini) nella sala cinematografica dell’oratorio di Giubiano, dove Pacini e Ferrari organizzarono una proiezione di alcuni filmati di partite di squadre anglosassoni e degli All Blacks (NEW ZEALAND) per divulgare la conoscenza dello Sport nella città di Varese. Quella sera l’operatore era Mario Pellegrini, allora ignaro di cosa avrebbe rappresentato il rugby per la sua famiglia.

Alla fine della proiezione quando si accesero le luci alcuni rimasero. Pacini e Ferrari dissero che la Concordia Assicurazione era pronta ad aiutare chi avesse voluto praticare il gioco del rugby nella loro squadra o in una affiliata varesina. Bonalumi, seduto in una delle prime file, si volse verso gli spettatori e si offrì come primo allenatore. Guido Moradei e Marco Dorigo, timidamente ma con entusiasmo, si fecero avanti con una loro lista di compagni che comprendeva una ventina di nomi. Questi sarebbero stati i primi giocatori del Rugby Varese. Bonalumi propose di iniziare gli allenamenti sul campetto delle scuole elementari di Induno Olona.

Così il 18 maggio 1976 s svolse il primo allenamento della Concordia Rugby Varese.

Tratto dal libro dei ventanni del Rugby Varese :” Nel diario di gioco tenuto da Moradei nel primo periodo si leggono i nomi di questi pionieri Guido Moradei, Marco Taborelli, Marco Dorigo, Giuseppe Pellegrini, Marco Stancanelli, Enrico Della Rosa, Marco Tomio, Raffaello Catalano, Gianluca Nappi, Stefano Argenti, Sergio Conti, Domenico Peccerillo, Paolo e Stefano Pillon, Aldo Levi e Alberto Scodellari”. 

Appena un mese dopo si riuscì ad organizzare la prima amichevole al Giuriati di Milano dove arrivò una sonora sconfitta per 112 – 0, questa era la formazione: 

In alto da destra: Nappi, Taborelli, Catalano, Pillon S., Peccerillo, Pellegrini, Della Rosa ( C ), Scodellaro, Tomio.
In basso da destra: Moradei, Pillon P., Stancanelli, Spartivento, Dorigo, Negri M., Argenti.

Di volta in volta, durante gli allenamenti Bonalumi veniva aiutato da Enrico Colombo e Giancarlo Schiavina, ex giocatori di Milano che cercarono di impartire i fondamenti del Rugby a dei ragazzini che non avevano mai visto neanche una partita dal vivo. Moradei e gli altri ragazzi si davano un gran da fare affiggendo manifesti nelle rispettive scuole per fare pubblicità e per dare informazioni sui successivi allenamenti oltre che sugli orari dei treni per induno, sede degli allenamenti. 

“All’inizio ci si cambiava sotto i tigli che si trovavano a bordo campo lavandosi con l’acqua di una fontanella. Poi conquistammo gli spogliatoi del tennis club di Induno che distavano circa 500 metri dal campo” .

Fu lì che una sera del 4 Giugno 1976 fu costituita l’ ” Associazione Sportiva Concordia Rugby Varese”.

Artefici della nascita furono Bonalumi, Ferrari, Schiavina, Colombo e Pacini, ai quali si aggiunsero Enrico Campana, Pierluigi Fadda, e Michelangelo Sbardella, presidente del tennis club di Induno.

Il consiglio era così composto: Bonalumi, Renato Ferrari, presidente, Schiavina, Colombo, Pacini, Campana, Fadda e Sbardella.

A settembre la società decise di credere in quel gruppo di ragazzi a cui nel frattempo si erano aggiunti Riboni e Marco Bianchi. La squadra venne iscritta nel campionato Under 19.

Dopo l’iscrizione, Alberto Geroli si prese l’impegno di trasformare quella variopinta armata Brancaleone in una squadra. La Concordia Assicurazione sponsorizzò la società, arrivarono così le prime maglie con le righe bianco rosse e le borse concordia.

Fu così che dopo alcune partitelle con gli amici milanesi nell’ottobre 1976 la squadra si trovò su un vero campo di Rugby vestiti da gioco a disputare la prima partita del campionato 1976/1977 contro il Sondrio. Sconfitta 58-0.

Il resto del torneo non fu molto diverso ma col tempo si creò un vero gruppo di rugbysti. Alla terza giornata arrivò la prima meta contro il CUS Milano, al Giuriati, sconfitta 50 – 4(allora la meta valeva 4 punti)

Nella stagione successiva si aggiunsero Negri, Gaggioni, Lagattola e Marco Bianchi che già aveva partecipato a qualche allenamento. Sul finire dell’inverno del 1977 il comune di Varese concesse il campo di San Fermo, un prato incolto senza spogliatoi e, in leggera discesa, con un dislivello di 4 metri.

Durante l’estate del 1978 i dirigenti Riva, Schiavina e Bonalumi insieme al tecnico Geroli e Ricci riuscirono a ottenere l’uso degli spogliatoi del campo da calcio distante 2 km.

Dalla stagione 1978/1979 entrò il nuovo sponsor Codima Poliuretani, e si passò al campionato di serie “C” nazionale. Ci fu tanto di cambio di panchina da Geroli a Ricci(ex giocatore del Perugia), che già aveva contribuito l’anno precedente come assistente di Geroli. La squadra seniores si rafforzò grazie all’ariìrivo di Porretti, Remonti, Lelii, Macciacchini, Miglierina, Paolo e Giampaolo Ermolli. 

L’era Malerba – la crescita

Nella primavera del 1979 giunse a Varese l’allenatore della nazionale italiana Villepreux su invito di Bonalumi e del coordinatore provinciale degli insegnanti di educazione fisica nonché fiduciario per il CONI professor Zagonia. Per una settimana Villepreux tenne gli stage nelle scuole facendo avvicinare allo sport molti insegnanti di educazione fisica. Il primo risultato fu che molte scuole del varesotto parteciparono quell’anno ai giochi della gioventù del Rugby. Sul’onda dell’entusiasmo portata da Villepreux l’insegnante e giornalista Giancarlo Pigionatti organizzò per la scuola media Silvio Pellico una squadra che partecipò al campionato regionale Under 15. Vinse il suo girone e arrivò tra le prime 16 in Italia.

La ”venuta” di Villepreux ha contribuito moltissimo alla diffusione del Rugby nel varesotto. Parecchi ragazzi come Paolo Carbone, i fratelli Benco, Gianni Cleopazzo, Stefano Malerba si avvicinarono al gruppo.

È in questo frangente che entra un nuovo Sponsor, l’imprenditore Giorgio Malerba, con il suo “Calzificio Malerba”, dopo l’abbandono della Codima Poliuretani. 

È il momento della crescita della società: la giovanile portò il “Rugby Varese” a competere con squadre del calibro Benetton Treviso e Petrarca Padova. La società contava ormai un centinaio di tesserati fra giocatori e tecnici.

Nella stagione 1981/1982 ,aumentando l’interesse per il Rugby Varese, le autorità comunali concessero alla società l’uso dell’antistadio del “F.Ossola” di Masnago. In questa stagione si hanno i numeri per creare una seconda squadra, iscritta al campionato riserve. La formazione di quella stagione delle riserve: F. Lastra, Remonti, Argenti, Tomio, Ceroni, Giordano, Ingallina, Conconi, Talacchini, Garavaglia, Soldini, Colombo, Calamida, Forma, Ferrazzi, Carnevali, Pedron, Mangini e Mischia.

La seconda squadra non era al di sotto della prima, tanto che Angelo Bonalumi, allora allenatore di quel gruppo dice: “spesso il venerdì ci trovavamo a giocare contro i ragazzi della prima e accadevva che riuscivamo a batterli suonandocele di santa ragione.” Cristoforo Morandini, ex giocatore di Varese, dice che “la seconda squadra è anche fatta di personaggi che hanno tentato di scrivere alcune pagine della giovane storia del club varesino. Venne soprannominata la Legione Straniera, ma annoverava fra i suoi ranghi alcuni dei più rappresentativi animali da seconda squadra”. 

La formazione 1981/1982 all’antistadio del “F.Ossola”

L’antistadio dietro le tribune del “F. Ossola” è stato molto importante perché la Gymnos Malerba, in quella stagione, si è fatta le ossa e, con l’aiuto di nuove forze come Angelo Garavaglia, Dante D’Angelo e altri nuovi giocatori ottenne il primo posto nel girone del campionato di C2 sotto la guida del coach Paolo Ermolli e con l’aiuto di Geroli si guadagna la promozione in C1.

Sotto la guida Geroli il “Gymnos Varese” (nuova denominazione della squadra) arriva in semifinale di Coppa Italia e raggiunge il secondo posto del girone del campionato C1 nella stagione 1982/1983. La formazione di quell’anno era: Lastra, Lelii, Macciacchini, Magoga, Claudio Abbiati, Sacchetti, Miglierina, Comolli, Catalano, Gardner, Porretti, Pillon Paolo, Host, White, i fratelli Pellegrini, i fratelli Lagattolla, Riva.

In questo periodo che appare Jhon Tennison, suo collaboratore nelle stagioni precedenti ed ex staff tecnico della Würer di Brescia, dove vinse il campionato di Serie A, trasferitosi a Varese per motivi lavorativi. La coppia di coach portò la Squadra a un buon livello, tanto che l’antistadio di Masnago non aveva più le dimensioni necessarie per disputare un campionato di Serie B, che sembrava ormai a portata di mano. Perciò, nel 1985, Malerba, Riva, Ermolli, Bonalumi, Mario Pellegrini e altri dirigenti dell’epoca si diedero da fare per trovare un’altra soluzione. Giunse così la proposta del comune di Varese di concedere il campo di Giubiano. Finalmente un campo di terra grande aperto ai raggi del sole. Finalmente il Rugby Varese trovò la sua casa.

Nelle due stagioni successive si arriva a un passo dalla B. Nel 1983/1984 a 2 punti dal CUS Milano e primi nel girone. L’anno successivo sconfitti dal CUS Pisa nella finale di play-off.

Varese diventa finalmente teatro del grande Rugby, ed è nel 1986 che giunse in città la nazionale inglese Under 16 per disputare il primo match internazionale disputato in provincia. Sempre in quella stagione, sotto la guida di Geroli, Varese conquista per la prima volta nella sua storia dopo 10 anni dalla fondazione del Rugby Varese la storica promozione in Serie B. Il Rugby Varese è ormai una società consolidata, Geroli e Ermolli allenano la prima squadra; Bonalumi la seconda, Tennison la 19, Poretti e Gianfranco Ermolli l’Under 15; presidente Gino Riva e Cesare Carella vice-presidente. Si assiste, poi, all’arrivo dei primi giocatori di calibro internazionale: il primo fu Bruce Vernon – White, detto “Bimbo”, che arrivò dal Sud-Africa, tallonatore della prima divisione del Natal. A seguire Jonathan Winch di Joannesburg, un altro sud africano, tecnico che si occupava di organizzazione sportiva dall’università di Joannesburg. Ancora, nel 1986, Alan Crowley, terza selezione dei mediani di mischia della Nuova Zelanda. Seguiti da Jason Hazelwood(1987), mediano di mischia neozelandese; Jamie Flynn (1988), mediano di Christchurch, Nuova Zelanda, dalla quale nascerà la Jamie Flynn Winner Cup ed infine  Kosie Venter, mediano sudafricano. Tutti grandi giocatori di valore tecnico.

L’avventura vincente di Geroli si conclude con la retrocessione in Serie C della 1987/1988, dove coach Geroli viene sostituito dall’accoppiata Tennyson – Ermolli. E’ in questa stagione che viene istituita la Jamie Flinn Winner Cup, coppa riportante i nomi dei migliori giocatori, a discrezione dell’allenatore, dalla stagione 1987/1988 in avanti.

Tennyson ed Ermolli nella prima stagione riescono subito a riportare il Gymnos in serie B dove Varese milita fino alla stagione 1992/1993 fra i vari cambi in panchina , lasciando comunque dilci ricordi nelle menti di chi c’era, come la vittoria con l’Amatori Milano, allora campione d’italia o le vittorie in terra veneta del 1989 contro mogliano, Feltre, Oderzo e Conegliano.

Oltre che alla crescita tecnica si assiste anche ad una crescita strutturale della base del rugby varesino, è in questi anni che viene costruita l’attuale tribuna a lato del rettangolo di gioco. Nel 1989 si svolge il primo torneo primavera, raggruppamento di circa una ventina di squadre di varie categorie giovanili formate da ragazzi e ragazze che si avvicinano per la prima volta al gioco del rugby; Pietro e Maria Capano aprono la prima sede a ridosso degli spogliatoi del campo di Giubiano, un luogo di ritrovo per vivere il terzo tempo, cosa che crescerà fino a diventare una festa.

Nell’autunno del 1991 il marchio Gymnos abbandona la casacca varesina e non è più il top sponsor, ma grazie all’aiuto di Malerba si avvicinano a Varese altri due sponsor illustri: Lindt e Inda, rappresentati da Toto Bulgheroni e Cesare Carella, entrambi accomunati dalla Palla Ovale. Giorgio Malerba non abbandona la società, ma ne rimane a fare parte all’interno del consiglio direttivo come consigliere dell’allora presidente Ermolli. 

Gli Anni della maturità

A partire dalla stagione 1992/1993, dopo la retrocessione in serie C1, in panchina arriva Silvio Repossini, da Parabiago, che fino alla stagione successiva guida la prima squadra e porta la cultura del terzo tempo a base di birra e salamella, tradizione ancora mantenuta dopo quasi vent’anni dalla sua introduzione. Al suo secondo anno si classifica quarto. La sua grande dote era riconoscere i nuovi talenti dalle giovanili, è del 1992/1993 la premiazione di Michele Ferrara come miglior giocatore, all’epoca diciannovenne.

Nel 1994/1995 arrivano a guidare Angelo Bonalumi e Giuseppe Pellegrini, che appena conclusa la carriera di giocatore decide di tuffarsi nella nuova avventura da allenatore. Erano anni particolari, si assisteva al primo cambio generazionale in società, e grazie a Pellegrini, Lastra e Bonalumi, si è avviato un progetto di valorizzazione delle nuove leve che nell’arco di 4 stagioni ha riportato i ragazzi di Varese a disputare il campionato di Serie B nella stagione 1998/1999 dopo due stagioni  a giocarsi lo spareggio per la Serie B. Purtroppo l’avventura in serie B dura solo una stagione, perdendo molti dei match di campionato per ingenuità di una squadra di ragazzi.

Nelle 3 stagioni successive si susseguono sulla panchina di Varese Tom Gariboldi (1999/2000) e Ivano Bonacina (2000/2001 e 2001/2002), che rimediano i posti centrali della classifica.

È a partire dal 2002/2003 che si ha la svolta nella guida dei seniores, è infatti in questa stagione che arrivano in panchina i tecnici Alessandro Borghetti e Massimo Tallarino, allenatoriche hanno dato un’aspetto professionale alla società varesina.

Borghetti e Tallarino avevano a disposizione una rosa formata di giocatori interamente cresciuti nell’ASD Rugby Varese: il nucleo storico formato da i fratelli Ferrara, i fratelli Rossi, Stracchi, Bruno Pellegrini Continisio, Forma e Solbiati. Il nucleo dei leader era affiancato dai più giovani che negli anni avvenire si metteranno in evidenza in società, Campiglio, Alessandro Pizzoccheri, Maglia, Scialabba, Davincini e Andrea Ermolli. 

La squadra allenata da Borghetti e Tallarino nel 2002/2003

È già in questa stagione successiva che la truppa biancorossa si ritrova a disputare lo spareggio per la Serie B, dalla quale esce sconfitta sul campo avversario di Ospitaletto per soli 2 punti. Ma nella stagione successiva non si sbaglia, e si guadagne direttamente la promozione in Serie B con un campionato perfetto disputando lo spareggio a Piacenza contro Torino.

I due coach riescono a mantenere la squadra in serie B per 3 stagioni consecutive, fino al 2006/2007. I ragazzi sono soddisfatti dei tre campionati svolti. Vanto di Varese era il fatto che mentre le avversarie della B erano società semiprofessionistiche con giocatori stranieri di calibro internazionale fra cui Arbizu, ex apertura dell’Argentina; Varese manteneva la sua forte identità con giocatori cresciuti nel vivaio e in una politica puramente dilettantistica.

L’astinenza dalla serie B dura solo un anno. Nel 2008/2009 si ritorna subito lì. Varese rimane in serie B 2 stagioni mantenendo il suo spirito dilettantistico, scendendo in campo come una squadra lottando duramente con gli avversari. Si pensi che le prime 5 squadre dell’epoca lavoravano con un budget 10 volte più grande di quello utilizzato da Varese.

Il 2010/2011 è l’anno di un nuovo cambio generazionale inaspettato a Varese. Borghetti e Tallarino lasciano la guida del gruppo seniores, gruppo affidato a Jhon Akurangi, che porta alla retrocessione i biancorossi. Molti giocatori lasciano la squadra e la società per nuove avventure in altre realtà.

Col presidente Stefano Malerba viene messo nuovamente al centro giovanile il settore giovanile sviluppando minirugby e juniores e lasciando in secondo piano il gruppo seniores.

È in questi ultimi anni che a Varese si sono sviluppati nell’ordine: il centro federale Under16, squadra che raccoglie i più forti giocatori Under 16 della provincia di Varese, l’Under 18 elite, in seguito al passaggio di categoria dei ragazzi della 16 per portarne avanti il gioco e continuare nella valorizzazione. Agendo infine sul gruppo seniores, col ritorno di Michele Ferrara a fianco di Mario Galante alla guida del gruppo seniores, e con l’aiuto di Stefano Romagnoli ex nazionale  ed attuale tecnico della Federazione del Rugby , si punta al ritorno in Serie B nel breve periodo.

La stagione 2014/2015 è la consacrazione del lavoro svolto dalla società biancorossa. La prima squadra riesce finalmente a risalire in Serie B con la vittoria per 9 – 19 contro Rho nell’ultima giornata della poule promozione di Serie C. Ottimi risultati anche per l’Under 16 che esce alla semifinale del trofeo delle Alpi contro Genova vincitrice del Trofeo 2015.

La prima squadra 2014/2015